martedì 6 dicembre 2016

STEP 21: I protagonisti



Giovanni di Cosimo I de' Medici




Questo bambino dolcissimo e amatissimo, il secondogenito di Cosimo I de' Medici e della sua bella moglie Eleonora di Toledo.
Già il suo primo ritratto parla: non solo nelle paffute, infantili fattezze, nel sorriso, con la bocca aperta sulle gemme dei denti che spuntano dalla rossa gengiva. E sembra quasi di vedergli brillare anche la saliva, trasparentissima e allegra, tipica dei bambini piccolissimi nel momento della dentizione.
Che fosse un bambino amatissimo lo si capisce anche dal colore dell'abito, il rosso, nobile e apotropaico; dal lungo medaglione col rametto di corallo (quanti di noi, ancora, conservano braccialettini di corallo da neonato nella propria dote di piccoli gioielli: simbolo di sangue, ma anche scaccia-malocchio).


E dal cardellino stretto nelle paffutissime mani, augurio di lunga vita. 


Poi il bimbo viene scelto anche per accompagnare la madre nel più bel ritratto dinastico del Manierismo, la piccola mano posata sul ricco broccato di velluto dell'abito di lei: un abito importante, anche simbolicamente, abito di nozze, abito di rappresentanza ed abito in cui Eleonora venne anche sepolta.


E poi ancora un ritratto, più avanti nel tempo. Giovanni sta crescendo, ormai la famiglia ha scelto la sua destinazione alla vita religiosa (e ovviamente, data l'appartenenza dinastica, sarà un giovanissimo cardinale): lo si vede dall'abito prezioso, ma nero. Lo si sottolinea facendolo posare con un libro di preghiere in mano. 


Ed infine un ultimo ritratto, il bellissimo adolescente che di lì a poco morrà, di malaria, solo diciannovenne, durante un fatale viaggio che avrebbe causato la morte anche della madre, di una sorella e di un fratello.
A nulla valsero tutti gli amuleti e i simboli disseminati lungo la sua vita e immortalati anche nei ritratti.
E' bello però averti visto crescere, Giovanni: i bei ricci rossi, che ricorrono nella famiglia Medici, l'incarnato eburneo, sorpreso nell'alzarsi, velocemente, da terra, la pelliccia abbandonata con nonchalance sulle spalle, sopreso dalla vita prima ancora che dalla morte. 




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